Cantone, CORRIERE DEL TICINO, 10.05.2023,
Sull’insegnamento anticipato del tedesco, una petizione all’indirizzo del Gran Consiglio firmata dalla maggioranza del corpo docenti della Scuola media di Canobbio esprime disappunto: «Decisione imposta».
A due mesi dalla decisione del Gran Consiglio di anticipare l’insegnamento del tedesco in prima media, c’è già chi storce il naso. È il caso, ad esempio, dei docenti della scuola media di Canobbio che con una petizione indirizzata all’Ufficio presidenziale del Gran Consiglio – e firmata dal 72% del corpo docenti – hanno deciso di manifestare il proprio «disappunto » e di mettere in luce alcune criticità. Innanzitutto, viene evidenziato nella petizione, «l’esigenza di questa decisione scaturisce dalle esigenze del mondo del lavoro». Inoltre, fanno presente i docenti, «la decisione è stata presa senza consultare il mondo della scuola». E questo «malgrado le associazioni magistrali e i sindacati dei docenti avessero espresso da un lato un certo scetticismo al riguardo e dall’altro la disponibilità ad approfondire il tema in questione ». Secondo gli insegnanti, poi, «non son state considerate le conseguenze che graveranno sugli allievi di prima media, che dovranno far fronte a un carico scolastico maggiore, all’interno di una griglia oraria già carica e durante un anno di transizione già impegnativo». In più, viene fatto notare, «non si è riflettuto sulle conseguenze meramente organizzative che tale decisione implica: quante ore saranno dedicate al tedesco? Quali materie verranno sacrificate per far posto a una materia nuova?». Un altro aspetto critico riguarda la penuria di docenti: «Questa decisione è stata presa senza preparare in modo adeguato il terreno, cioè senza preoccuparsi del fatto che c’è già penuria di docenti di tedesco qualificati sul nostro territorio». Insomma, «questo cambiamento non scaturisce da una riflessione seria e approfondita del mondo della scuola, ma è stata imposta senza costruire un quadro di riflessione più ampio riguardo agli obiettivi formativi ed educativi che la scuola dovrebbe prefiggersi, che – si sa – non si limitano a meri contenuti disciplinari».