Confederazione, CORRIERE DEL TICINO, 15.12.2022
Il Parlamento ha deciso di iscrivere nel Codice civile il diritto all’educazione non violenta – Adesso il Consiglio federale dovrà presentare un progetto di legge.
Il diritto all’educazione non violenta sarà iscritto nel codice civile. Dopo la Camera del popolo nel settembre 2021, anche il Consiglio degli Stati ha approvato ( con 27 voti contro 8 e 3 astenuti) una mozione della consigliera nazionale Christine Bulliard-Marbach (Centro/FR). In un rapporto il Governo ritiene che le leggi in vigore siano sufficienti. «Ma la commissione non condivide queste conclusioni», ha affermato la relatrice Heidi Z’graggen (Centro/UR). L’introduzione di un tale diritto nel Codice civile rappresenterebbe un segnale forte contro tutte le forme di violenza nei confronti dei minori e contribuirebbe a far evolvere le consuetudini e gli schemi di pensiero tradizionali. La mozione chiede quindi che si faccia qualcosa di più di una norma programmatica come suggerito dal Consiglio federale. Un recente studio dell’Università di Friburgo stima che quasi un minore su due subisce violenze fisiche o psicologiche (cfr. CdT 18 ottobre) e che quasi il 40% di padri e madri ha già usato punizioni corporali nei confronti del figlio. Una quota nettamente troppo elevata, ha detto la «senatrice» urana, ricordando come la Svizzera abbia sottoscritto la Convenzione sui diritti del fanciullo dell’ONU.
Vana dunque l’opposizione della consigliera federale Karin Keller-Sutter, secondo cui l’introduzione di un nuovo articolo di legge per reprimere gli atti violenti commessi sui minori nell’ambito familiare non è necessario. Già ora simili comportamenti sono vietati. La Costituzione federale stabilisce ad esempio il diritto dei bambini e dei giovani a una particolare tutela della salute fisica e psichica. Anche le disposizioni di diritto penale e civile tutelano i bambini e i giovani dalla violenza. Insomma, stando alla consigliera federale un’ulteriore disposizione di legge non aumenterebbe la tutela giuridica dei bambini e dei giovani dalla violenza nel contesto familiare.
Fonte: Correre del Ticino.