«Ragazzi delusi, non trovano un motivo per impegnarsi»

L’approfondimento, LA REGIONE, 15.12.2022, Caratti

«La Regione» intervista lo psicologo Silvio Cattarina, che da 40 anni aiuta giovani tossicodipendenti, nella comunità

L’Imprevisto a Pesaro: «Tanti giovani stanno male ed è doloroso vederli così».

Da 40 anni, lo psicologo Silvio Cattarina aiuta centinaia di giovani tossicodipendenti approdati alla comunità L’Imprevisto a Pesaro, come il luganese Lorenzo. Dietro a tanto malessere, abuso di droghe, autolesionismo, c’è tanta rabbia e solitudine. Una generazione annoiata che non sa perché sta al mondo. La rinascita di due ventenni: ecco come hanno chiuso con gli stupefacenti.

«È una guerra, una vera emergenza educativa». Da oltre quarant’anni lo psicologo e sociologo Silvio Cattarina vive ed è impegnato con ragazzi difficili, sfortunati, vulnerabili, tossicodipendenti che approdano a L’Imprevisto, un gruppo di comunità e centri terapeutici a Pesaro, dove trovano rifugio anche ragazzi ticinesi, come Lorenzo, che lì ha iniziato la sua rinascita. Un cammino di 2 anni, fatto di attese e richieste esigenti. A chi ha sofferto tanto, lo psicologo chiede tanto, il doppio. «Altrimenti è come se non credessimo in loro». Ritenendoli incapaci molti genitori abbassano l’asticella. Chi viene trattato da lazzarone, lo può diventare per davvero. All’inizio è difficile per tutti fidarsi di nuovo. Quando qualcuno arriva in comunità Cattarina lo avvicina e gli dice: «Aiutiamoci, vediamo se c’è una grande cosa che attende proprio te. Mi guardano in modo strano. Ma c’è una rivoluzione nella loro testa, perché qualcuno finalmente illumina tutta l’attesa che sentono dentro e indica una via». Lo abbiamo incontrato a Lugano dove ha presentato il suo ultimo libro ‘Voglio il miracolo!’.

Perché questo nome, l’Imprevisto, per la Cooperativa Sociale che ha fondato, dove approdano centinaia di ragazzi tossicodipendenti?

Perché evoca speranza. Ci siamo ispirati a una poesia di Eugenio Montale (‘Prima del viaggio’) che si conclude con questi versi: ‘E ora che ne sarà del mio viaggio? Troppo accuratamente l’ho studiato, senza saperne nulla. Un imprevisto è la sola speranza’. Ogni uomo cerca una grande opportunità.

Ragazzi che si feriscono, si sedano, si sballano, ragazzi annoiati da tutto: che succede?

Tanti giovani stanno male ed è doloroso vederli così. Tagliarsi, drogarsi, farsi del male è sintomo di rabbia. In Italia ci sono bande giovanili che si danno appuntamento sui social per picchiarsi, e i componenti nemmeno si conoscono. È un male desiderato che dà voce all’oscurità interiore, porta alla luce un forte risentimento. C’è molta delusione. Molti ragazzi non trovano un motivo per vivere, per impegnarsi. Ciascuno viene al mondo con una grande attesa nel cuore. Se nessuno te la spiega, te la illumina, allora succede che ti arrabbi.

Perché annebbiarsi con la droga invece che darsi da fare?

La dipendenza non è un problema di psiche, ma piuttosto un’urgenza educativa. Incontro ragazzi intelligenti, sensibili, con una grande attesa disattesa che diventa rabbia. Anche noi adulti, non conosciamo più il grande valore della vita.
Non sappiamo più perché stare al mondo! È questa la grande questione di partenza! Se non conosciamo più questi valori tutto diventa vuoto, noia. Tutto riparte, se invece riaccendiamo questi valori.

Fonte e articolo completo: https://www.laregione.ch/inchieste-e-approfondimenti/1624744/ragazzi-imprevisto-cuore-comunita-vita

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